APPROFONDIAMO INSIEME IL CONCETTO DI “ARMATURE TESSILI”

Con il termine “ARMATURA TESSILE” si definisce quale tipo di tessuto si vuole ottenere da una specifica tessitura.

Per creare una “ARMATURA TESSILE” si parte dalla cosiddetta “MESSA IN CARTA”, che è il disegno su carta dell’armatura scelta. In pratica si individua e si disegna lo schema preciso che comanda il telaio e decide la quantità delle battute e il modo di intrecciarsi dei fili di ordito con quelli della trama.

Sulla carta a quadretti si disegna con un quadretto pieno il filo di ordito che si alza al passaggio di una trama, restando quindi sopra di essa, mentre si lascia un quadretto vuoto quando un filo di ordito rimane abbassato e si posiziona sotto al filo di trama.

Con il “RAPPORTO D’ARMATURA”, si identifica invece il numero minimo dei fili d’ordito e di trama necessari per realizzare l’armatura scelta. In base al tipo di armatura i tessuti vengono classificati in quattro categorie:

  • tessuti semplici
  • tessuti derivati
  • tessuti composti
  • tessuti ad armature combinate

UN TESSUTO PUÒ AVERE UNA MA ANCHE PIÙ ARMATURE DIVERSE.

LE PRINCIPALI ARMATURE TESSILI

 

TELA

L’armatura tela è la prima delle armature base. Ha lo stesso aspetto sia sul diritto che sul rovescio. L’intreccio ha un rapporto 1:1ed è il più semplice, in pratica tutti i fili di ordito con posizioni dispari si alzano al passaggio delle trame dispari, e tutti gli orditi che si trovano in posizioni pari si alzano contemporaneamente al passaggio delle trame pari. Le tele possono essere sia chiuse, compatte e resistenti, che aperte e rade, in funzione del risultato che si vuole raggiungere. Per realizzare questa armatura si possono usare praticamente tutti i tipi di filato. Tessuti con armatura a Tela sono lo Chiffon, la Georgette, l’Organza, il Crepe, tra i più poveri invece il Canovaccio.

SAIA (O DIAGONALE O TWILL)

La saia è la seconda armatura base, si chiama anche saglia, spiga, levantina, batavia. È un tipo di intreccio tessile che ha un andamento diagonale e crea una rigatura. L’intreccio ha un rapporto 1:2, cioè un filo di trama passa sopra ad un filo di ordito e poi sotto a due, creando in questo modo una SLEGATURA che conferisce la caratteristica morbidezza e il comfort. È diverso nel lato dritto rispetto a quello rovescio, un lato prende l’effetto della trama e l’altro l’effetto dell’ordito. Il filato più usato è la lana (cashmere, alpaca), ma si usano anche cotone, lino, viscose, seta o filati sintetici, con i quali si ottengono tessuti slegati e morbidi quali gli inglesi Tartan, Tweed, Gabardine e disegni come il pied de poule, ma si ottengono anche i Denim, il Fustagno, il Loden. Due armature saia disposte in direzione opposta per piccoli tratti creano effetti spigati (lisca di pesce).

RASO (O SATIN)

È un tessuto fine e liscio, lucido sul lato ordito e opaco sul lato trama, uniforme, dalla mano morbida e delicata, il nome raso deriva da “rasato, reso liscio”. I tipi di intreccio più diffusi sono i rasi da 5 e da 8, nei quali ogni filo d’ordito passa sotto a 4 o a 7 fili di trama e poi sopra a 1, questo movimento si ripete a intervalli regolari di trame creando SLEGATURE lunghe che danno particolare morbidezza al tessuto. Per questa armatura è preferibile usare filati come la seta, ma si possono ottenere buoni risultati anche con fibre artificiali o sintetiche e perfino con il cotone. Si ottengono tessuti pregiati come il Raso, il Rasatello, la Duchesse, il Damasco, il Broccato.
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